Tutto certamente sottoscrivibile e condivisibile, come quando è stato pubblicato l'eponimo video. Se penso però al paragone enologico mi chiedo se una critica professionale e seria sarà mai possibile: chi se non ha interesse a venderti il proprio prodotto o a screditare il concorrente è sul mercato a parlarne con preyesa di cognizione di causa? Si badi bene, non l'amico esperto, non l'opinione più o meno affidabile da forum ma chi si intesta, da sé o per interposizione, questo ruolo. Realisticamente il mecenatismo non è praticabile, benché auspicabile, perché a lungo termine non si sostiene, ci vorrebbe un collettivo nutrito e coinvolto, sicuramente mosso dalla passione ma anche competente nel tempo. Una "Tripadvisor" della critica (per ogni settore, se non si vuole confinare il tema ad uno in particolare), purtroppo sappiamo cosa diventano queste piattaforme. A mio avviso, bisogna far pace con l'esistenza dei gruppi di interesse e i loro conflitti e divenire dei fruitori più consapevoli. Ingenuo, forse, certamente auspicabile ma necessario quando si esce a far la spesa e per il proprio benessere ☺.
Però attenzione, i recensori non hanno accordi commerciali diretti coi publisher. Nemmeno la copia gratuita viene fornita direttamente a loro, ma alla redazione che poi la affida all'editor di turno. E i vari articolisti hanno solitamente un rapporto economico di collaborazione a partita IVA con la testata, così che a conti fatti questo rapporto diretto che denunci non sussite.
Paradossalmente invece succede proprio con gli influencer, come ad esempio chi usa Twitch che ha un rapporto economico diretto con Amazon (distributrice e produttrice di videogiochi).
Tutto certamente sottoscrivibile e condivisibile, come quando è stato pubblicato l'eponimo video. Se penso però al paragone enologico mi chiedo se una critica professionale e seria sarà mai possibile: chi se non ha interesse a venderti il proprio prodotto o a screditare il concorrente è sul mercato a parlarne con preyesa di cognizione di causa? Si badi bene, non l'amico esperto, non l'opinione più o meno affidabile da forum ma chi si intesta, da sé o per interposizione, questo ruolo. Realisticamente il mecenatismo non è praticabile, benché auspicabile, perché a lungo termine non si sostiene, ci vorrebbe un collettivo nutrito e coinvolto, sicuramente mosso dalla passione ma anche competente nel tempo. Una "Tripadvisor" della critica (per ogni settore, se non si vuole confinare il tema ad uno in particolare), purtroppo sappiamo cosa diventano queste piattaforme. A mio avviso, bisogna far pace con l'esistenza dei gruppi di interesse e i loro conflitti e divenire dei fruitori più consapevoli. Ingenuo, forse, certamente auspicabile ma necessario quando si esce a far la spesa e per il proprio benessere ☺.
Approfondimento sulla critica letteraria.
Giuro che l'autore non è lo stesso di questo articolo, anche se alcuni paragrafi... fanno rima.
https://www.iltascabile.com/letterature/sparlarne-tra-amici/
Però attenzione, i recensori non hanno accordi commerciali diretti coi publisher. Nemmeno la copia gratuita viene fornita direttamente a loro, ma alla redazione che poi la affida all'editor di turno. E i vari articolisti hanno solitamente un rapporto economico di collaborazione a partita IVA con la testata, così che a conti fatti questo rapporto diretto che denunci non sussite.
Paradossalmente invece succede proprio con gli influencer, come ad esempio chi usa Twitch che ha un rapporto economico diretto con Amazon (distributrice e produttrice di videogiochi).