La lista è lunga: c’è chi lo ha finito ballando, chi lo ha finito usando delle fette di pizza come controller, chi lo ha finito stando in piedi e addirittura chi lo ha finito con il solo ausilio di mouse e tastiera. Ma ciò che è riuscito a fare Matteo, pro player italiano, ha dell’incredibile. Infatti è di pochi giorni fa l’impresa che lo ha portato alla ribalta: finire Dark Souls 3 da morto.
Secondo Luca – un amico, pro player anche lui – Matteo stava probabilmente lavorando al progetto in gran segreto, in attesa del momento ideale per renderlo pubblico:
«Per quasi un anno non si è fatto vivo, e quando provavo a scrivergli in chat visualizzava senza rispondere».
Ci ha confidato l’amico, nonché rivale.
«Non posso che essere contento per lui, finalmente è riuscito a scrollarsi di dosso la nomea di eterno secondo. Sai, sono sempre stato un passo avanti: se lui finiva DS3 usando il Wiimote, io lo facevo usando il Power Glove; se lui finiva DS3 in 10 minuti usando due dita, io ci riuscivo in 5 minuti usando un dito solo, e così via».
Un’ambiente indubbiamente molto competitivo, quello dei pro player, in cui bisogna essere disposti a grandi sacrifici:
«Quando arriviamo finalmente all’obiettivo, siamo già proiettati alla sfida successiva, e a volte può essere difficile mantenere il ritmo».
Ma l’occasione, per Matteo, non si è fatta attendere, infatti Luca racconta:
«Avevo appena annunciato in chat la buona riuscita dell'ennesima run, fatta usando un solo piede – battendo così il vecchio record di Matteo, che l’aveva fatta con entrambi i piedi – quando ho saputo della sua impresa.
Ed è allora che ho capito. In tutto quel tempo passato lontano dai social, lontano da tutto e da tutti, Matteo non faceva altro che prepararsi per raggiungere questo obiettivo, obiettivo che non mi vergogno di definire oltre la mia portata».
Che dire, una storia di sport, di accese rivalità ma anche di rispetto reciproco.
E voi, cosa ne pensate? Vi siete mai cimentati in imprese simili? Fatecelo sapere con un commento.