Heart Machine, software house responsabile dello sviluppo di Hyper Light Drifter, sembra aver preso alla lettera il motto “show, don’t tell”.
Il suo action bidimensionale infatti ci viene raccontato per immagini, musiche e gameplay, con giusto l’eccezione di qualche monolite nascosto ricoperto di rune (le quali una volta decifrate ci daranno testi anch’essi da interpretare non senza difficoltà).
Alex Preston, fondatore di Heart Machine, ha tradotto i gravi problemi cardiaci di cui ha sofferto nel morbo che affligge il protagonista, il Drifter appunto, incaricato di fermare l’oscura entità responsabile della distruzione del mondo.
Interazione
Nei panni del Drifter sarà nostro compito sconfiggere i nemici che infestano le aree di gioco grazie alla nostra spada e alla nostra arma da fuoco (selezionabile da una rosa sempre più ampia man mano che si procede nel gioco). Prerogativa che dà il nome al nostro avatar è chiaramente quella di poter driftare, ovvero muoversi velocemente con una serie di tre (o più) schivate che ci permetteranno anche di superare i baratri, evitare pavimenti appuntiti e gestire non senza difficoltà i combattimenti più impegnativi. Nelle fasi più concitate ci ritroveremo quasi a danzare driftando ritmicamente tra i proiettili alternando tocco e fuga, ricaricando i nostri colpi grazie agli attacchi melee. Il Drifter sarà inoltre potenziabile con nuove abilità di attacco e movimento recuperando i gearbits, sorta di valuta di gioco ottenibile esplorando aree segrete e sconfiggendo particolari nemici. Possiamo pensare ad un The Legend Of Zelda sotto steroidi per capire cosa ci attende, con una particolare enfasi sugli scontri e sull’esplorazione.
Il mio cuore ha un battito irregolare.
Lo sento arrancare, mentre l’aria si ghiaccia nei polmoni.
La vista si offusca, i corvi danzano nel cielo ansiosi.
Nay, amici miei, non è ancora l’ora.
“Lunghi giorni e piacevoli notti, Drifter”,
così mi disse l’eroe prima di affidarmi il suo fardello.
Ambientazione
Il mondo di Hyper Light Drifter cerca di ritrovare la normalità dopo una catastrofe globale, occorsa nel momento in cui un team di scienziati ha creato la Cellula Immortale replicando il potere del Dio sciacallo, ovvero la possibilità di trascendere la morte. Quattro Titani hanno messo a ferro e fuoco città e villaggi sotto il comando di Judgment, incarnazione della punizione divina, e sono stati fermati a costo di migliaia di vite. I pochi sopravvissuti si sono raccolti nella città centrale, che custodisce il sigillo della Cellula Immortale e di Judgment; nostro compito sarà quello di recuperare le chiavi del sigillo e fermare la corruzione emanata dalla Cellula. Le chiavi sono nascoste nelle quattro ambientazioni poste ai punti cardinali attorno alla città, ognuna con storia, bioma e nemici distinti. Tutto questo ci viene frammentariamente raccontato attraverso le immagini che sostituiscono i dialoghi degli npc, le brevi sequenze animate che occasionalmente sottolineano il completamento di un’area e le iscrizioni da decifrare ben nascoste nelle ambientazioni. Si tratta in ogni caso di una narrazione non esaustiva: i vuoti dovrà riempirli il giocatore.
Il cuore di questa città batte timido
tra le mura decrepite di chi è scampato al Sacrificio.
Macchine impazzite abitano le lande sterili e polverose a sud,
mentre ad ovest il morbo cristallino ha spento ogni vita.
Rimangono a nord gli uomini-uccello coi loro sadici rituali,
mentre a est quei disgustosi batraci divorano gli ultimi sopravvissuti.
Esplorazione
Il fulcro di Hyper Light Drifter, oltre al combattimento corpo a corpo frenetico, è l’esplorazione delle ambientazioni. Nel sottosuolo del mondo di gioco si estende una rete di gallerie e laboratori pieni zeppi di aree segrete che richiedono uno spiccato spirito d’osservazione per essere trovate. Semplici enigmi ambientali e indizi visivi ci guideranno nell’esplorazione della mappa, alternando efficacemente gli scontri a momenti di riflessione: il miyamotiano mantra di “intensità e rarefazione” trova qui una perfetta esecuzione, unitamente al grado di sfida incrementale volto al perfezionamento graduale del gameplay sempre caro al nostro mitico Shigeru. Talvolta un salto nel vuoto ci rivelerà un percorso invisibile, in altri casi scopriremo un elemento interagibile che non sospettavamo potesse esserlo. La mappa si dispiega grazie al nostro spirito d’osservazione, regalandoci sempre una ricompensa per il nostro impegno: un gearbit, una stele, una cura o addirittura un sigillo. La soddisfazione dell’aver “risolto” l’enigma si alterna a momenti di semplice sbigottimento di fronte a pochi ma significativi panorami mozzafiato, sottolineati da una colonna sonora capace di sostenere i momenti topici.
Il cuore della terra ha smesso di battere,
un ronzìo sinistro ne ha preso il posto
quando infondemmo d’acciaio e circuiti il suo ventre
derubando Dio del suo potere.
Fitti labirinti di tubi percorrono la sua carcassa esausta,
pompando fredda luce negli antri metallici che l’hanno sfigurata.
Climax
Ciò in cui riesce meglio Hyper Light Drifter è il costruire attorno al gameplay un mondo criptico e affascinante, stanco e alla deriva, che ci offre brevi scorci della sua narrazione con immagini forti e vivide e musiche evocative. È facile farsi ammaliare dai “non detti” che connotano la narrazione, tentando di colmarli con speculazioni personali: una biblioteca nascosta nel gioco raccoglierà le steli crittografate che recupereremo nell’esplorazione, offrendoci un ulteriore elemento di mistero. Dal punto di vista più strettamente videoludico, il bilanciamento ci porterà ad affinare sempre di più le nostre abilità per tenere il passo della difficoltà crescente, ma mai frustrante. Il ritmo di gioco via via più intenso è il battito irregolare del cuore di Hyper Light Drifter, che in ultimo ci pone di fronte al tema dell’accettazione della morte: il tentativo di rifiutarla rubando il potere divino ha generato i mostri che ci troviamo a combattere, in una possibile interpretazione dell’esperienza dell’autore che ha dovuto affrontare la sua personale sfida con la malattia.
Il cuore dei quattro Titani presto riprenderà a battere.
I loro scheletri colossali giacciono putrefatti
ma la morte non li abiterà ancora a lungo.
Yar, dobbiamo fare in fretta.
Folli tiranni invocano il Giudizio,
custodendo i sigilli che proteggono la Cellula Immortale.