La casa di Kyoto ritorna a calcare il palcoscenico della produzione videoludica cripto-critico-sessualizzata con un titolo particolarmente ricco per la sua stratificazione di critiche ai significati erotico-feticizzanti dell’Industria, presentando stavolta tuttavia un j’accuse non solo al mondo del sesso ma della produzione capitalistica tout court.
La tradizione più classica della serie di Mario, che ha attinto a piene mani dall’immaginario pornografico, elevando il cliché dell’idraulico e della milf al motivo universale della conquista della bandierina sessuale che si erge marmorea alla fine della fatica della seduzione e del sottinteso erotico, è stata affiancata, a un certo punto della sperimentazione surrettiziamente erotica dei videogiochi di casa Nintendo, da un immaginario forse meno creativo e stratificato di significati ma non per questo meno stimolanti per la nettezza dell’immagine che suscita. Kirby and the Forgotten land ripropone una delle idee più vincenti della storia della sessualità umana e la decostruisce nelle sue linee di fuga, nella sua genealogia rizomatica, in modo critico altamente raffinato: la fellatio.
Il lettore superficiale potrebbe fermarsi alla ripetitiva passività di un gameplay ormai rodato e familiare, ma l’esperto psico-sessuale legge fra le righe, e quella che sembra una normale meccanica di gameplay, si rivela per il discreto lettore, riferimento raffinato e critica spietata. Kirby, una palla rosa, ha la capacità di aspirare tutto quello che le si trova davanti. Il salto di qualità a livello di meccanica e di espressione silenziosa di un messaggio attraverso il gameplay e l’ambiente, principio cardine del medium videoludico, è l’idea per cui Kirby, può trasformarsi in taluni degli oggetti che aspira. Questa forma di osmosi-imitazione, è la sublimazione della feticizzazione, una inversione dei rapporti di potere corpo-oggetto e una denuncia anticapitalistica del legame uomo-prodotto1. Facendo svanire il confine tra oggetto feticizzato e agente della feticizzazione, Kirby propone in realtà una sottile critica al capitalismo massificato e iper produttivo in cui viviamo spesso senza accorgercene. La critica, incarnata dalla sublimazione oggetificantesi di Kirby, la palla rosa, che tutti noi siamo, nella nostra innocenza quasi fanciullesca difronte a un mercato affamato delle nostre ingenuità più infantili e pronto a canalizzarle in vendita, è una torsione concettuale tanto sfuggente quanto importante da ribadire oggi: la continuità tra industria del sesso, con il suo immaginario della fellatio pornograficamente inflazionata e iper feticizzata e industria capitalistica.2
Il parallelo invertito proposto da Kirby è in effetti geniale e permette di mostrare questa continuità nella sua contraddittorietà, rovesciandola. Se da una parte l’inflazione feticizzante dell’atto della fellatio svuota di significato l’immagine pornografica, privandola della carica erotica essenziale di cui non rimane che il simulacro, dall’altra, Kirby si riempie dell’oggetto piuttosto che svuotarsi, si rende lu*/le*/ess* stess* oggetto riducendo la sua identità innocente e ingenua alla compulsività vorace con cui assorbe ciò che il mercato propone. Il Grande Altro, l’alieno, il fuori che diventa dentro, in un gioco di rovesciamenti in cui viene messa a nudo la nostra essenza di macchine desideranti.3
Kirby smaschera queste tracce genealogiche che legano il sesso e il capitale. Dovremmo imparare da questo gioco la tecnica dello smottamento del piano simbolico per agire su quello reale, perché in un mondo in cui l’immaginario dà forma al reale e lo sostanzia, la lotta e la resistenza passa per l’opera d’arte nella sua riproducibilità tecnica e diffondibilità virale.4
Il confine infrasottile5 che ci separa dell’era della piena automazione potrebbe essere più vicino di quanto sembri, se solo abbiamo il coraggio di fare un passo in avanti. Che non sia una piccola palla rosa a spingerci?6
https://www.ildigitale.it/giovani-non-fanno-piu-sesso-cause-conseguenze/
https://thevision.com/attualita/giovani-crisi-amore/
https://www.lavocedellelotte.it/2018/11/15/a-proposito-di-pornografia-e-capitalismo/
https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=54135
https://scuolaholden.it/chi-siamo/
https://pienautomazione.com/