Circondano l'Icona del Peccato
corpi arsi, macerie e avvoltoi
Un pianeta dal dolore lacerato
senza più martiri, idoli ed eroi
Tornare a vivere non ha significato
echi d'Inferno ridono di noi
La speranza, condanna in divenire
Un Dio è fatto per fallire.
Strappato è il velo dell’innocenza
ridotto a scampoli di cruda realtà
A violenza s’impone altra violenza
orde affamate trovano sazietà:
il nostro Slayer, stessa eloquenza
niente riserve, paure né pietà
Straziare, mordere e lacerare
Un demone è fatto per odiare.
Bruciati i morti, scorgiamo tra gli orrori
le vestigia di terre ormai aliene
A chi verrà, in lascito gli onori
il futuro a noi non appartiene
Della morte per sempre debitori
sangue stanco ci scorre nelle vene
La nostra era, costretta ormai a svanire
Un uomo è fatto per soffrire.
Tra le tombe, lo spettro del Campione
perpetua ancora il retaggio del suo mito
Eroe mutato in nera incarnazione
corrotto da quel che l’ha nutrito:
donare morte, cinica ossessione
Anime d’uomo ora chetano l’appetito
che noi osammo risvegliare
Un fucile è fatto per sparare.
Nota: tutte le immagini inserite in questo articolo, ad eccezione dell’anteprima, sono opere di Zdzisław Beksiński.