9 Comments
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Chelios's avatar

Death Stranding più passa il tempo e più lo rivaluto.

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Hourglass Sanatorium's avatar

Uno dei migliori commenti a Death Stranding che abbia letto. Complimenti Federico.

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Omar Sabry's avatar

Death Stranding ha temi di uno spessore disarmante, questo che sollevi tu nell'articolo era qualcosa su cui non mi ero soffermato, anche perché non stimo molto Hideo Kojima come... diciamo "personaggio", perché il suo fanservice è sempre stato "troppo" (Quiet, personaggio che ho adorato, forse il mio preferito in MGSV, ha un outfit problematico a prescindere da ogni giustificazione) e anche perché ho giocato a DS in un momento strano, di accettazione seguito a un lungo periodo di rifiuto.

Le tue parole però mi hanno convinto e far ragionare e in questo senso servono secondo me anche un po' di riscatto per Kojima, io non so se Death Stranding sarà accolto come MGS2, di sicuro ha due cose in comune: lucidità predittiva (come dici tu, i corrieri), capacità di essere videogioco in un modo in cui nessun videogioco lo è mai stato. Continuo a credere però che la scrittura (per quanto la trama mi abbia totalmente coinvolto) non sia all'altezza dei giochi precedenti... MGS2 aveva un perfezionismo in tal senso, capace di schierare un cast completamente mentitore, mentre Death Stranding ha personaggi come Deadman e Fragile che hanno le qualità che descrivi tu nell'articolo, ma la piattezza di personaggi senza risoluzione alcuna.

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Federico Maestri's avatar

Death Stranding è sempre apparso ai miei occhi come un esercizio di stile e una serie di sfizi che Kojima si è voluto togliere. È più una "visione" che un gioco in sé, questo lo rende notevole come prodotto ma anche privo di una firma autoriale forte nella storia che, pur toccando bene determinate corde ed emozioni, non regge a mio parere sul piano del ritmo narrativo e della capacità di porre al centro le giuste questioni al giusto momento. Se come esperienza lo reputo un gioco fondamentale e credo lo sarà sempre di più per capire la storia del videogioco, come scrittura ritengo sia un inciampo peraltro anche piuttosto grossolano.

Non so dire se Kojima si trovi su un "redemption arc" per quanto concerne il modo in cui usa la figura femminile nei suoi titoli, ma credo abbia se non altro tracciato una direzione in un momento storico nel quale troppo spesso le battaglie di genere vengono portate avanti con un attivismo sì energico, il che è del tutto positivo, ma anche feroce e didascalico, con effetti radicalizzanti e quindi in genere controproducenti. Mi piace pensare che arriveremo a vedere sempre più opere che, anziché gridare alla parità, semplicemente la mostreranno finché non sarà davvero l'assoluta normalità per i più.

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Federico Maestri's avatar

(Sul fanservice ho in canna un articolo, il prossimo, e tratto anche di Kojima che su questo tema mi ha spesso infastidito)

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Banryu79's avatar

Articolo meraviglioso, condivido in pieno con la chiave di lettura che hai espresso. Death Stranding é un'opera particolare, e l'aspetto/tema/messaggio che hai sottolineato nel tuo articolo è che ho sperimentato in prima persona giocandoci, l'ho trovato stimolante ed arricchente, oltre che originale.

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Ledo's avatar

"Ci sarà vera parità solo quando sarà data per scontata."

Hai definito in una frase un concetto che mi frullava per la testa da un po' ma non che non sono mai riuscito ad esprimere bene.

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Antonio Artura's avatar

Bella Fede, un articolo che affronta in maniera "fresca" un argomento importante

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Alberto Russo's avatar

Ottimo articolo Federico. Da far leggere a tutti quelli che pensano che i VG sono solo giochetti.

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