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Chelios's avatar

Fino a qualche anno fa la pensavo come te, poi mi sono reso conto che il gameplay, in certo giochi, è talmente fumoso e inafferrabile da diventare quasi inutile da definire. Un gioco come Monkey's Island con un gameplay che ritengo osceno, se non quasi inesistente, è arte? È un videogioco? Perché alla fine è un "punta e clicca finché non risolvi (spesso anche casualmente) il puzzle del momento" però tutti, o quasi, lo riconoscono come uno dei pilastri del videogioco, lo consideriamo "arte".

Imo l'arte non esiste, e se esiste è quella che noi definiamo tale come comunità (agone intersoggettivo dell'attribuzione del significato meme) quindi qualcosa diventa arte nel momento in cui tutti ci troviamo in accordo che quel qualcosa lo sia.

Dando per scontato che l'arte esista potrei dire che il cinema è un arte, ma non tutti i film sono arte, 2001 è riconosciuto come "arte", ma possiamo metterlo sullo stesso piano di Vacanze di Natale a New York? (Magari qualcuno potrebbe anche farlo, ma ho fatto un esempio per capirsi). Allo stesso modo la letteratura, la pittura e l'architettura, la fotografia ecc ecc sono arte, ma non tutti i suoi prodotti sono riconosciuti come "arte". Non so se mi sono spiegato bene. Quindi anche il "videogioco" è un arte ma non tutti i suoi prodotti lo sono.

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Chelios's avatar

Mi faccio un autopostilla, con esempio annesso.

Per esempio quando nell'82 uscì la cosa di Carpenter fu un flop clamoroso sia di pubblico che di critica (mi pare costò 15 mln e ne incasso a mala pena 20), film stroncato da tutti e massacrato (come la maggior parte dei film di carpenter, imo troppo avanti per la sua epoca). Quindi all'epoca La Cosa non si poteva considerare "arte" ma una monnezza. Oggi nel 2021 La Cosa è per tutti (o quasi) uno dei migliori film di sempre e "arte" pura, quindi come vedi si decide noi man mano cosa sia arte o meno, magari tra 50 anni rivaluteremo La Cosa nuovamente e diventerà una schifezza ancora una volta (anche se imo, una volta che si sacralizza qualcosa come arte è quasi impossibile toglierlo dall'altare dell'arte).

Ho fatto l'esempio de La Cosa perché penso non esista nessuno nell'universo che oggi non lo abbia visto, nonostante all'epoca fosse stato un flop (addirittura la gente usciva dalla sala schifata a metà film).

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Simone Calveri's avatar

Rispondo sotto la postilla, ma la mia replica è da intendere per tutto il tuo commento.

Certo, all'interno di una categoria definita arte, non tutti i prodotti sono artistici, l'ho anche scritto nel mio articolo. La disciplina, se così la vogliamo intendere, è un'arte, ma poi sono i suoi esponenti migliori ad assurgere a tale titolo.

La mia riflessione partiva dal presupposto che "arte" è una definizione arbitraria che noi assegniamo a certe cose e non ad altre sulla base del discorso pubblico (l'agone intersoggettivo ecc.), e proprio per questo i videogiochi saranno arte quando, come diceva Wesa, si combatterà per affermarne l'appartenenza alla categoria.

Quello che volevo dire io è che questa battaglia deve indirizzarsi sul riconoscimento dell'artisticità del videogioco prendendo in esame la sua componente ludica, e non altri fattori come trama, regia, narrazione, che è arte "presa in prestito" dalla cinematografia o dalla letteratura. Ma per puntare sull'artisticità del gameplay, bisogna prima che il gioco in senso lato sia considerabile arte.

Per quanto riguarda Monkey Island, io potrei essere d'accordo con te, dal momento che non mi piace il genere delle avventure grafiche, però chi invece apprezza il genere non credo percepisca il loro gameplay come fumoso o inconsistente. Anche qui, è questione di gusti: soggettivamente potrei dirti che non darei la patente di opera d'arte a un'avventura grafica, ma saranno i suoi sostenitori a pensarla diversamente. Se a me e a te non piacciono i quadri impressionisti, non per questo l'Impressionismo non merita il suo riconoscimento. Alla fine arte diventerà ciò per cui si combatterà.

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fittizyo's avatar

posso fare una domanda?

I cosiddetti walking simulator che posto occuperebbero nella tua tesi?

Mi spiego citando SOMA perchè è un gioco caro a questa community, ma potete sostituirlo con qualsiasi altro titolo tra i più celebrati di questo genere: siamo tutti d'accordo che SOMA dal punto di vista degli elementi che compongono il suo lato "videogioco" sia abbastanza banale? Quindi non dovremmo considerarlo opera d'arte perchè nelle caratteristiche che lo definiscono un videogioco non spicca particolarmente?

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Simone Calveri's avatar

Non sono un esperto del genere, perciò posso risponderti solo in senso generale. La domanda da porsi è: perché mi piace giocare a SOMA? La risposta è il senso del suo gameplay, che si può definire banale se paragonato a giochi più complessi e strutturati, ma che ha la sua ragion d'essere se giocarlo non è come guardare un film.

Nella fattispecie, direi che questo genere ha caratteristiche peculiari nell'interattività con l'ambiente, nell'immersività e nella centralità delle proprie azioni in rapporto allo svolgersi degli eventi. Può non piacere, è sempre questione di gusti, ma ha un'idea di gameplay che lo emancipa dalle forme d'arte di cui si serve.

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fittizyo's avatar

secondo me qui ci starebbe un secondo articolo: i walking simulator sono da considerarsi videogiochi? ;-)

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Carlo Tuccari's avatar

Ottimo articolo, mi é piaciuto molto per come é argomentato, ma non sono d'accordo con il piccolo salto logico che fai con la conclusione che tiri sul gameplay.

Innanzitutto piú che di gameplay, parlerei piú genericamente di "interazione". Se il metro per definire un videogioco arte fosse solo il gameplay, opere come To the moon o Kentucky route zero non potrebbero mai ambire a esserlo, essendo titoli che non giochi per "giocare", ma hanno il loro focus su altri aspetti. Tuttavia la proprietá distintiva del medium, cioé l'interazione, ha comunque un ruolo importante per favorire l'immersione, pur non essendo strettamente di natura ludica.

Ma appunto rimanendo su questi esempi, nonostante possiedano la caratteristica fondamentale del medium, gli aspetti che ci spingono a definirli arte sono altri, su tutti la narrativa, rispetto al quale l'interazione funge da potenziamento, ma che non definiremmo mai arte di per sé.

Ovviamente parlo da persona che considera questi giochi importanti espressioni artistiche, mi si potrebbe ribattere che non lo sono affatto poiché non hanno gameplay, ma ritengo questa una visione piuttosto miope.

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Francesco Trifogli's avatar

La vedo male per il videogioco assurgere ad arte attraverso il gameplay e quindi tramite la sua caratteristica segnatamente ludica. mi pare che nulla di esclusivamente ludico sia mai stato considerato arte. L'aspetto ludico è ciò che più ostacola il riconoscimento della cosiddetta arte videoludica.

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Francesco Deriu's avatar

Sei sicuro di poter affermare che l'arte del videogioco risieda nel gameplay? Non è forse più probabile che essa risieda nella narrazione (intesa in senso lato)? Per me la discussione sull'arte e sul videogioco è facilmente risolvibile soltanto puntando il focus sul comune intento di tutti i medium artistici da te citati di narrare storie. Certo, lo si fa in maniere completamente diverse -nel videogioco attraverso il gameplay e nel cinema attraverso la messa in scena- ma si parla di modalità espressive volte al comunicare e contestualizzare la narrazione (il gameplay dei souls è funzionale alla narrazione come la macchina da presa lo è per Kubrick). Se cercassimo di rendere meno fumoso il concetto di "arte" e ci accontentassimo di considerare artistico ciò che ci emoziona profondamente non sarebbe forse chiaro che ad emozionarci sia, in primo luogo, la storia narrata? Se leggessimo "I fratelli Karamazov" e, alla fine della lettura, chiudessimo l'ultima pagina dicendo "che meraviglia di libro!" sulla base di cosa lo avremmo pensato? Grazie alla scrittura dell'autore o grazie alla meravigliosa storia veicolata da un meraviglioso stile di scrittura? Chiaramente, non possiamo pensare l'arte a compartimenti stagni e limitarci al definirla passando attraverso la sola forma, (soprattutto se parliamo di arte narrativa che vive un costante dualismo) rischia di essere superficiale e limitante. Non è mia intenzione sminuire la forma e nobilitare oltremodo il contenuto (chiaramente la forma e il contenuto vivono in simbiosi), intendo semplicemente chiedermi quali siano i collegamenti tra i vari medium artistici e dove risieda "l'artisticità" comune tra di essi. Essendo che si parla di forme di narrazione completamente diverse, suppongo che il comune denominatore sia proprio l'intenzione di narrare storie e mondi altri. L'astrazione nella narrazione e la conseguente sublimazione potrebbe essere considerata arte, o no? E allora perché il videogioco dovrebbe sentirsi escluso? Sulla base di cosa?

P.S. Mi scuso per aver scritto e riscritto il commento più volte, spero di non aver mandato trecento notifiche diverse all'autore dell'articolo

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Michele Trivellin's avatar

Ad essere sincero non sento la necessitá di veder affibbiata al videogioco l'etichetta di "arte". Mi sta piú a cuore invece la possibilitá espressiva del medium, i suoi rapporti con il lato della produzione o della fruizione e le relazioni che instaura con gli altri media.

Condivido invece il discorso nella sua parte estetica, in quanto preferirei veder evolvere il videogioco anche e soprattutto esplorandone la natura e le potenzialitá.

Sicuramente avere un riconoscimento artistico del medium da parte del pubblico e delle istituzioni può portare ad alcuni benefici, ma credo specialmente sul piano accademico o comunque teorico, mia madre continuerebbe a dirmi che sono una perdita di tempo :)

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