40 Comments
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Ricky Wesa's avatar

Gustosissimo MA il paradosso è che l'AVGN è un celebrante dell'epoca su cui defeca.

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Danilo Lapegna's avatar

Hahahah giustissimo. Infatti la sua celebrazione ci sta tutta, visto che alla fine è onesta e non cerca di abbellirtela più di quanto necessario

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Ricky Wesa's avatar

Defeca letteralmente, nel video in cui veste i panni di Bugs Bunny, e metaforicamente, con i suoi rant. Ovviamente, definendolo un celebrante intendevo proprio dire che in realtà fa il contrario, quindi di illogico c'è solo la tua replica in cui mi dai torto senza renderti conto che ho detto ciò che hai detto tu. Già in altri commenti hai dimostrato una capacità di comprensione del testo pari a zero unita a una spocchia proporzionale (un classico della rete), quindi come saprai perfettamente per te qui sotto è già scattato il timer :)

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Alberto Russo's avatar

Caro Danilo, capisco il tuo punto di vista, ma credo che il problema non sia il retrogaming.

Giocare a Zelda per NES, oggi, è complesso, ma essendo un videogioco "storico" deve essere osservato per quello che è stato e non per quello che è.

Se oggi giocassimo il primo Metroid (NES - 1986) e subito dopo giocassimo a Metroid Dread oppure a Hollow Night, la parte che ci dovrebbe interessare è vedere quante meccaniche sono arrivare a noi 35 anni dopo. Cioè, non è Metroid in se importante, ma quello che ha portato al medium.

Ritornando al problema, questo non è il retrogaming, ma sono i retrogamer che giocano esclusivamente a giochi "vecchi", considerando tutto ciò uscito post 2000 dei VG senza cuore e anima.

Il retrogaming deve essere preservazione e divulgazione storica e solo giocando sia ai vecchi VG che ai nuovi, che si rende omaggio a tutto il medium e in particolare a quei geni che hanno creato e creeranno in futuro, perle senza tempo.

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Danilo Lapegna's avatar

Nel disaccordo il tuo è un bellissimo commento Alberto, grazie!

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Chelios's avatar

Preparo il dissing (si sghe'). Non sono molto d'accordo. Credo che oggi come 20-30 anni fa il 90% dei giochi che escono ogni anno siano spazzatura, il 9% accettabile, lo 0.9% bella roba, lo 0.1% capolavori. E forse son stato pure generoso.

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Danilo Lapegna's avatar

È un commento giusto il tuo in teoria, anche se è difficile fare misurazioni talmente precise da poter affermare se e quale percentuale sia valida per quali librerie. Ma la mia sensazione, aiutata chiaramente dall'esperienza, è che per quanto una libreria di console recenti anche possa essere scadente, almeno segue delle evoluzioni "inevitabili" tecniche e di design che tendono col tempo a livellare verso l'alto. Che non vuol dire fare bellissima roba eh, ma mai brutta come poteva esser brutta la roba peggiore del NES. Stesso per i capolavori: le limitazioni tecniche e i design acerbi del passato, purtroppo, tendono inevitabilmente a livellare verso il basso. E per quanto un Super Mario World sia ancora oggi il miglior gioco di sempre, è pur vero che (perdonami il salto di console) uno Zelda 1 o 2 per NES oggi è ingiocabile, sebbene al tempo fu groundbreaking puro. Insomma la mia tesi è che il tempo è stato generoso con il videogioco, o almeno finora sul lungo termine lo è stato, abbastanza "inevitabilmente" (nel senso che la tecnologia si è evoluta, il game design lo stesso etc.)

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Chelios's avatar

Sono d'accordo sull'evoluzione tecnica, ma non sull'evoluzione del game design. Super Metroid ad oggi rimane comunque il miglior metroidvania in circolazione (forse solo HollowKnight gli è pari-o persino superiore-), Earthbound (non capito all'epoca perché fuori dal suo Zeitgeist) rimane comunque migliore della maggior parte dei suoi cloni. Gli FPS sono 20 anni che sono fermi ad Halo (è considerabile retrogaming? È del 2001). Sonic per poterne rigiocare uno bello abbiamo dovuto aspettare Sonic Mania che è un gioco che sembra uscito da metà anni '90.

Sinceramente un "a Link to the Past", ad oggi vale 10 volte un qualsiasi suo clone e la maggior parte dei giochi AAA (non tutti chiaro, esagero), anche se quest'ultimo è più evoluto tecnicamente. Sarebbe un po' come sminuire Giotto dinnanzi ad un qualunque disegnatore da social perché Giotto non era ancora abbastanza "evoluto" da sapere dipingere le prospettive.

Alla fine fare retrogaming è come entrare in una galleria d'arte a contemplare opere del passato, ed infatti i giochi che ci ricordiamo e che andiamo a rigiocare con gusto social (o da archeologo) sono quelli la cui reputazione ha trasceso il suo tempo.

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Thomas's avatar

"Gli FPS sono 20 anni che sono fermi ad Halo"

Non sono d'accordo con questa frase però mi piacerebbe sapere perchè secondo te gli FPS sono fermi ad Halo. A me sembrano evoluti, e pure parecchio e in molteplici direzioni. Halo è un FPS piuttosto arcade e riecheggia anche lo stile "Arena" nelle sue scelte di design. Direi che almeno il genere degli sparatutto tattici va segnalato come branca evolutiva: e intendo giochi come Insurgency, Hell Let Loose o Squad. In quel senso non c'è nulla che sia rimasto non evoluto a mio avviso.

Giochi come Stalker inseriscono elementi esplorativi open world e meccaniche RPG (ad esempio la scelta di schierarsi con una particolare fazione e cambiare l'equilibrio del mondo di gioco), cosa che Halo non aveva.

System shock o Bioshock vanno invece nella direzione degli Immersive Sim, e anche quella è a mio modo di vedere una branca evolutiva del genere FPS (anche se si tratta di un'ibrido).

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Ricky Wesa's avatar

En passant, concordo sul contestare che gli FPS siano fermi ad Halo, proprio per una questione di varietà del genere che non può far sì che se ne riduca l'evoluzione a un solo esponente (fermo restando che System Shock è del '94).

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fittizyo's avatar

Se parliamo di semplice intrattenimento potrei darti ragione (con le dovute e ovvie eccezioni). Ma se parliamo di Retrogaming con fini di conoscenza, ci sono titoli che, anche se invecchiati male come meccaniche di gameplay, danno tantissimo da altri lati, dal punto di vista artistico e di innovazione. Zelda che tu ci è l'esempio perfetto: può essere pesante da giocare oggi (e in effetti sottoscrivo, avendolo giocato di recente), ma ti fa capire da dove arrivano tante scelte dei videogames di oggi. Esattamente come può essere utile ad un cinefilo guardarsi un film di cento anni fa

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Davide's avatar

Va bene, ed è anche evidente che certe evoluzioni tecnologiche (come la possibilità di salvare i dati) abbiano migliorato nettamente la qualità dei giochi.

Però diciamo che comunque il 90% di ciò che viene prodotto ogni anno sia roba mediocre. Ci sono esperimenti falliti, prodotti che maturano male (come quelli che puntano su grafiche troppo realistiche) e via così... O se vogliamo dirlo in altro modo, non sono tutti capolavori. Ma ammesso questo punto, credo sia possibile fare un elogio del retrogaming, anche se mi perdonerai se vado fuori tema (in quanto il tuo articolo mi sembrava essere rivolto più al fenomeno dei nostalgici, che al retrogaming).

Per chi non è un nostalgico, e magari per ragioni anagrafiche non si approccia al NES come fosse un feticcio, il retrogaming diventa qualcosa come la sezione "classici" in libreria. È un filtro incredibile, che gli permette di evitare tutti quei titoli che sono tutto sommato scadenti o poco interessanti, e guardarle solo a quei vecchi titoli riusciti così bene da reggere la prova del tempo e che dopo venti anni (o, se non vogliamo esagerare, cinque anni) sono ancora elogiati e discussi.

In questo modo chi decide di non guardare alle ultime uscite provando a indovinare (!) quali siano i titoli migliori, o per restare "sul pezzo", si ritrova a:

1. Selezionare le esperienze di gioco da un insieme enormemente più grande, cioè tutti i giochi pubblicati in questi decenni, nei contesti creativi, tecnologici e commerciali più disparati;

2. Sfruttare il filtro della storia, non dovendo neanche sentir nominare quella marea di titoli di secondo livello e potendosi concentrare su quelli che a posteriori sono considerati i "migliori videogiochi della storia";

3. (non troppo banale) Può spesso acquistare giochi a costi estremamente ridotti rispetto alle nuove uscite, piratarli con facilità, e farli girare un po' dovunque

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AleDaBO's avatar

Danilo, Il tuo articolo è indubbiamente ben scritto, una bella lettura che intrattiene

e cosi ricca di provocazioni che non poteva non accendere qualche piccola scintilla :)

Pur non conoscendo i video di AVGN,

alcune parti però hanno indiscutibilmente stuzzicato la mia passione per il "retrò", facendomi storgere un po il naso.

"il fatto stesso che i videogiochi probabilmente oggi hanno più anima che mai è segno.."

Fortnite e Call of Duty (2 fra i tanti esempi moderni di successo) hanno un anima?

Forse per molti, ma non a casa mia, anzi, li ho provati poco ammetto, ma dopo 5 minuti già mi trasmettevano la stessa sensazione di un cracker a base d'acqua, privo di sapore.

"Abbiamo talmente paura della realtà che ci circonda che il nostro cervello preferisce vivere nella narrazione di una bellezza perfetta, ma mai esistita.."

Addirittura "mai" ? Davvero? è una curiosa prospettiva/provocazione ma credo dipenda sempre di quali titoli prendiamo in considerazione.

Ne ricordo molto di più di qualcuno che tutt'ora mi risulta godibile,

figuriamoci all'epoca, senza dimenticarci di alcuni recenti re-make apprezzatissimi (Street of Rage 4 per citarne uno).

Seppur 40enne Ho meno ricordi della generazione NES (per la quale posso concordare in relazione al peso degli anni) ho sfruttato però molto le generazioni come SNES, Megadrive

e anche qualcuna successiva (come PS1, PS2 e non solo) e rimanendo in ambito 2D, penso che la lista di titoli che hanno mantenuto una certa godibilità non sia cosi corta.

Anche oggi i titoli validi non mancano, ma la "Golden Age" per quello che mi riguarda è davvero esistita, e se vogliam definire il retrogaming "una pratica social", mi chiedo però quale tema sfugga a questa "pratica" oggi?

Quindi perché tentare di escludere uno o l'altro mondo? in questo caso credo che passato e futuro possano tranquillamente coesistere :)

Concludo dicendo Viva la PixelArt :)

(e se potessi, tanto per rimanere in tema "Golden.." avrei incollato la gif animata di AX-Battler mentre uccide un nemico con il mitico effetto sonoro incorporato)

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Danilo Lapegna's avatar

Altro messaggio che pur nel disaccordo è bellissimo, grazie per il tuo commento. Spero che Silicon si mantenga sempre così (vana illusione, probabilmente : D)

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Massimiliano's avatar

Bell'Articolo, secondo me sottolinei qualcosa di vero. Se dovessi riassumerti in poche righe direi che ti accanisci contro lo snobbismo dei veterani.

E di quanto sia infertile una conversazione che INIZIA da un elogio dei bei vecchi tempi. Come se non si potesse partire da opere recenti. Comunque si, ovviamente con retrogaming ci si riferisce ad un culto, basta pensare al solo fatto che ci sia un'etichetta: Retrogaming.

O forse, per dare una ragione a questo culto, una parte dei "retrogamer" è semplicemente impegnata a sottolineare quanto la cultura videoludica si stia semplicemente troppo delineando a se stessa, quanto l'estrema popolarità commerciale del videogioco abbia sbiadito quell'aura elitaria che forse anni fa aveva il videogioco. "Ragazzi questa è una cosa nuovissima e solo pochi eletti la conoscono, qui si apriranno le porte di una narrativa tutta nuova" immagino si dicesse negli anni '90 (io ero un bambino purtroppo).

Allora secondo me ci sono 3 tipi di retrogamer:

1) Il retrogamer storico dell'arte

2) Il retrogamer nostalgico del suo essere un bimbo sognatore

3) Il retrogamer politico-moralista, che vuole mettere in luce il fatto che non si stia facendo proprio nessuna rivoluzione.

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Ale Friend's avatar

mi sembra un ottimo commento, aggiungerei solo che il tipo 3 è il 2 travestito; ossia quello che non riconosce: "parlo per me; ho amato quei momenti" ma li traveste in giustizia sociale e culturale che deve avvenire (no, era solo il tuo sogno eroistico adolescenziale, che rappresenta unicamente te)

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Massimiliano's avatar

Si, è vero. Diciamo che un n°2 con una conoscenza basilare di alcuni meccanismi psicologici può rimanere un n°2. Altrimenti si, il punto di incontro del n°2 e il n°3 è proprio questo ignorare.

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Marco Cavadenti's avatar

il tema è ovviamente super interessante e io volevo davvero commentare con una qualche argomentazione ma alla fine non ne ho trovate. però l'articolo in sè mi ha persuaso a trascorrere una giornata con un amico a tirare fuori vecchio hardware polveroso e giocare rispettivamente a 1) Bubble Bobble su Mame (1986) 2) Mario Kart Double Dash per NGC (2003) 3) Point Blank 3 (2000) per PSX con le Light Gun originali su un televisore CRT Mivar che ho dovuto spostare fisicamente rischiardo ernie multiple 4) Turrican II (1991) per Amiga (purtroppo emulato, la mia fidata macchinetta Commodore non legge più floppy).

chiamatela anche solo nostalgia, io mi sono divertito come un cretino. ammetto però che se fossi stato senza l'amico gran parte del fascino del retrogaming day sarebbe diventato tristezza

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fittizyo's avatar

scusa se faccio un'aggiunta.:

Secondo me poi retrogaming non vuol dire giocare le schifezze del passato.

Almeno per me vuol dire che ogni tanto mi vado a recuperare dei capolavori che magari non ho mai ancora giocato o che mi va di rigiocare.

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fittizyo's avatar

primo articolo di rottura :-)

mi sarebbe piaciuto che avessi fatto i nomi dei giochi secondo te brutti, ma famosi. Perchè secondo me non ha molto senso paragonare i titoli semisconosciuti di allora con i titoli famosi di oggi. Oppure, per dirla in un altro modo, credo che quel 95% di libreria ingiocabile del NES valga ancora oggi per la libreria di Playstation, X-Box o (soprattutto) Steam.

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Davide Cavezza's avatar

Eppure, se azzecchi il gioco giusto, un "retrogame" può lasciarti molto anche se giocato oggi.

Ho giocato alla trilogia di Monkey Island (quella originale pixellata, non quella rimasterizzata) per la prima volta pochi anni fa, a 24 anni. Li considero tra i miei giochi preferiti di sempre.

Non avevo mai giocato ad avventure grafiche prima. Monkey Island mi ha portato a scoprire negli anni successivi Broken Sword, Day of the Tentacle, Grim Fandango e altri, tutti giochi che ricordo con la stessa nostalgia che credo avrei se li avessi provati in gioventù.

E niente, volevo solo condividere questo aneddoto.

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Max Carta's avatar

A mancarci, più che i vecchi videogiochi (invecchiati malissimo), è il senso della meraviglia tipico del bambino, insieme al fascino della novità tecnologica.

La curiosità di esplorare un mondo alternativo alla banalità del quotidiano, un altrove nuovo e sbrilluciciso che ci spalancava le sue porte, misto al senso del tempo che, visto con gli occhi ingenui del fanciullino, era un patrimonio infinito da dilapidare in ore e ore di gameplay.

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Antonio Artura's avatar

"Rigiochiamo a quella vecchia cartuccia di Pac-Man o Space Invaders su un Atari comprato su eBay non perché ne traiamo più alcun reale godimento, ma per instagrammare l’esperienza e poi annoiarcene dopo una dozzina di minuti."

Che è esattamente quello che feci con il Nes, tempo fa: provati 4-5 giochi per altrettanti 4-5 minuti, più foto della cosa da condividere sul social. Saranno un paio i giochi Nes che giocherei volentieri senza annoiarmi

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Ale Friend's avatar

ahahah oddio punto dolentissimo che potrebbe portarci a citare FEDEZ come grande interprete dei nostri tempi: "Ogni ricordo è più importante condividerlo/Che viverlo"

Quante cose viviamo in modo più interrotto e distaccato per pubblicarle sui social in effetti? Io la trovo una contraddizione. In tutte le cose che mi prendono di più non ho la minima spinta a interrompermi per fare la foto social, e quando lo faccio è spesso una forzatura al flusso dell'esperienza.

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Hajo_Rose's avatar

No no ma infatti Bubble Bobble è una merda.

Capisco e apprezzo la forzatura stilistica per far passare il concetto che la nostalgia pelosa abbia rotto i coglioni, però in alcuni punti sfoci di parecchio nello snobismo. 10 per l'idea, 6 e mezzo per la realizzazione

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Thomas's avatar

Questo articolo mi lascia letteralmente sconcertato.

1 - è assolutamente falso che l'AVGN conduca solo una desacralizzazione dei prodotti quell'epoca: è vero il contrario. E' molto comune che il nerd, dopo aver smadonnato contro l'ennesimo gioco LJN, si rifugi in uno dei TANTI titoli validi di quelle librerie: addirittura fornisce consigli, anche di giochi più di nicchia. Quando il nerd ripercorre retrospettivamente alcune saghe videoludiche, non è raro che si imbatta in prodotti del tutto validi e non è raro che parli di intere saghe validissime che gli stanno a cuore (pensa ai suoi video su Castlevania e su Earthbound). Quindi la premessa dell'articolo è già fallace e tendenziosa per i tuoi scopi retorici.

2 - Non eravamo noi ad essere "di fresca biologia": lo era anche il medium. L'intero articolo sembra ignorare il concetto di "evoluzione" e "progresso tecnologico". Il motivo per cui le librerie nes, snes, atari, psx, ps2 sono piene di shovelware tremendi, è che ai tempi produrre un videogioco costava una frazione di quanto costi oggi, e c'erano aspettative del tutto diverse su cosa fosse un prodotto vendibile: non è l'epoca in se' ad essere intrinsecamente fucina di abomini videoludici, come se un gioco anni '80/'90 acquisisse automaticamente i tratti stomachevoli che hai elencato.

Era quella la dinamica del mercato.

3 - L'articolo confonde tra di loro almeno 3 temi diversi, in maniera pure retorica e arrogante, finendo per essere sostanzialmente aria fritta.

Un conto è contestare chi si appoggia al retrogaming come esercizio di "nerdismo di facciata" o come posa da social, un conto è fare un articolo che fa una critica (blanda) ai videogiochi di un'intera epoca. Un conto è criticare nintendo e i suoi emulatori da 100 euro, un conto è fare il commentario su quanto i giochi vecchi fossero ingiocabili.

Te sovrapponi tutta questa roba e ne esce un intruglio senza senso.

4 - Si può fare retrogaming per interesse storico, tecnico, e artistico, oltre che ludico.

Mi devi spiegare come questo comporti "rinunciare alla possibilità che il futuro possa continuare a darmi cose belle", perchè A. non vedo come apprezzamento passato e futuro si escludano a vicenda B. semmai è proprio il contrario. E' proprio apprezzando la storia e l'evoluzione del medium che puoi capire al meglio le esigenze di un design contemporaneo, o anche solo apprezzare appieno l'innovazione tecnologica e concettuale di un gioco moderno. Di nuovo: la tua critica è quasi di costume, ma non si capisce chi abbia sbagliato cosa. Cosa sbaglio a giocare a Symphony of the Night? [Dirà: eh ma è uno dei classici! L'ho detto che ci sono i classici11111]

5 - Nell'intero articolo-gazzabuglio, fai un'equivalenza tra Retrograming ed epoca NES/SNES, diciamo inizio anni 90. ABBELLO, oggi fare retrogaming significa pure giocare a System Shock, al primo Deus Ex e ai primi Fallout: attendo con ansia l'articolo dove dichiarerai che pure quei giochi sono m*rda.

Io personalmente estenderei il retrogaming fino all'epoca ps2, dato che si parla di 20+ anni fa. Il modo in cui sminuisci in 3 righe sputate 30 anni di storia videoludica mi lascia senza parole anche per questa ragione. Il tuo discorso è estremamente generico e piatto e non considera la varietà e le sfaccettature di decenni di console e tipologie di videogiochi, che te sicuramente conosci per una frazione (altrimenti non avresti scritto tutto ciò, te lo garantisco). E no, i "grandi classici" non sono pochi, non sono sporadiche gemme rare: partendo dalla tua impostazione mentale ovviamente non sarai propenso a goderne o a trovarne di inauditi.

6 - I videogiochi oggi hanno più anima? Nuovamente, con la modalità "zero argomentazione" e "lamentela generica" ci lasciamo andare a questo sminuire intere epoche di videogiochi, in un afflato anti-hipster abbastanza irritante. Io potrei anche farti una dozzina di controesempi - System Shock l'ho già fatto ma è l'esempio perfetto - ma probabilmente mi sentirò dire "ehhh ma a parte quei classici non era cosìììììììììì1111111".

Io non voglio fare quello che indovina gli intenti altrui, ma sospetto che tu volessi fare un po' l'anti-hipster con questo articolo qua: è molto più comune argomentare riguardo alla perdita di anima nei videogiochi contemporanei, sia sul lato narrativo/tematico che sul lato meccanico (sempre più semplificato e massificato, e sempre più sminuito in favore dal lato cinematografico e narrativo). Il tuo intento anti-hipster ti ha portato 1. a confondere tra di loro dei temi, ad esempio il tema "retrogaming" è diverso dal tema "pose da social" che volevi contestare (legittimamente) 2. a fare sparate generiche e mal argomentate sui giochi del passato, ignorando tra l'altro il fatto che i media evolvono, e come requisito per l'evoluzione c'è l'acerbezza dei pionieri 3. a fare trapelare l'equazione (che non hai esplicitato, ma è chiara come sottotesto) Retrogaming = librerie nes / snes. Ti sei dimenticato tutta l'altra roba. Vabè, un'altra volta ci parlerai di quanto è brutto Doom, di quanto è una chiavica Ultima Underworld o del motivo misterioso per cui il "retrograming" come concetto si dovrebbe fermare a metà anni 90...

Se anche avessi ragione, non potrebbero esistere i giochi di oggi "con più anima" senza i giochi anni '80 privi di salvataggi e continues. Dunque, dovresti distinguere NETTAMENTE l'atto di Retro-giocare dalla critica a quei particolari giochi datati. Ci sta anche sostenere che, rispetto ad uno standard moderno, un gioco anni 80 estratto a caso sia ingiocabile: ma a me viene anche da dire "grazie alla fava" per tutti i motivi che ti ho descritto.

Gli uomini non hanno cominciato a costruire veicoli a partire dalle navicelle spaziali.

Aggiungo una nota pedante: è bene conoscere, almeno un pochino, quei giochi così terribili anni '80/'90. Perchè scoprirete che tante cose sono cambiate, ma tante altre sono rimaste invariate: alcune dinamiche con cui i videogiochi producevano intrattenimento e coinvolgevano il giocatore sono tutt'ora estremamente valide, e forniscono ottimi spunti di design. Quando ti immergi nel retrogaming, è possibilissimo tarare la propria mentalità per apprezzare appieno prodotti di un'altra epoca: e vi garantisco che se il gioco è bello è semplice abituarsi ad un livello tecnico vetusto e adeguarsi ad un sistema di gioco macchinoso. Più volte ho fatto retrogaming dimenticandomi quasi di giocare a giochi più vecchi di me, non è un'iperbole.

Se stai parlando di consumo, posso capire che non sia il massimo o non sia per tutti passare la serata su un gioco che ti castiga in modo frustrante. Sul lato "interesse per il medium", conoscere e riuscire a trovare il bello di quell'epoca è a dir poco fondamentale, o quantomeno, è cosa non meritevole di un articolo simile.

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Danilo Lapegna's avatar

Vado a fustigarmi con un Power Glove per espiare

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Thomas's avatar

Su steam c'è talmente tanto shovelware orrendo, che forse la tua stima del 95% di ingiocabilità è corretta pure là. Procedo a scrivere un articolo su quanto i giochi di oggi siano inchiavabili

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Danilo Lapegna's avatar

Fai quello che ti pare, io detto tra noi sono pieno in casa mia di piccoli cabinati amo il retrogaming : D. Il senso di un'invettiva è proprio quello di triggerare, magari cercando anche di far passare una mezza argomentazione. Che rispondendomi punto per punto, essenzialmente, hai mancato completamente. A posto così : D

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Thomas's avatar

Quindi una provocazione prevede che non debbano esserci risposte nel merito? Ho letto l'articolo, ho segnalato gli aspetti che trovo discutibili, non vedo cosa ci sia di sbagliato nell'ingaggiare la provocazione. Se scrivi per triggerare, e ti lamenti del triggerato, non capisco quale sia il tuo scopo e, soprattutto, mi chiedo quale risposta "polemica" saresti disposto ad accettare.

Comunque mi scuso se ho usato un tono fuori luogo.

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Danilo Lapegna's avatar

Ma chi si sta a lamentare, è da oggi che sto a dirti che puoi fare quel che ti pare : D. Ogni trigger riuscito per me è oro. Nel frattempo torno a cercare quel Power Glove con cui fustigarmi per le mie colpe

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Thomas's avatar

Bellissimo come tu abbia risposto a tutti in modo amorevole, ma appena arriva qualcuno con un tono leggermente più polemico, cali la carta del "volevo provocare, ci sei cascato". Un po' il sospetto che sia una scusa mi viene. Ma io sono una persona molto malvagia e forse meritevole di un ban

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Ledo's avatar

Questa lettura è stata spettacolare.

Le persone che si lamentano dei "videogiochi di oggi" mi ricordano gli "esperti" di cinema che si lamentano dell'MCU. Si, i film mainstream non sono un gran che, ma ci sono tantissimi altri film usciti negli ultimi anni che sono delle piccole gemme che nessuno però ha voglia di guardare.

Non tutti i videogiochi sono COD, i giochi belli continuano ad uscire, ma continueranno a passare sotto il radar se le persone limitano la loro lista di videogiochi agli annunci dell'E3.

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Gerry gonfio's avatar

Recensione classic da sweet summerchild...danilo bros...how did u defeat my demonical reflection...

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barabbasess's avatar

soulless bot e filtered

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