Aggiungo, dal punto di vista narrativo, che questo appesantimento e questo regresso rispetto al primo episodio, porta ad accorgersi più facilmente anche di altri difetti "minori" che magari, in un complesso narrativo più avvincente, non si sarebbero notati:
per esempio i dettagli riguardanti l'epidemia, che nel primo episodio erano lasciati molto sullo sfondo ma che comunque erano il motore che generava l'input della trama e che dava un senso generale al percorso dei protagonisti, nel secondo sostanzialmente spariscono, al punto di domandarsi se la storia potrebbe funzionare anche senza funghi e zombie (in larga misura si).
Oppure il fatto che i protagonisti non si facciano problemi a percorrere migliaia di Km mossi solo dallo spirito di vendetta, il tutto in un contesto che suggerirebbe invece di starsene buonini e in gruppi folti, e non andarsene a zonzo per mesi a cercar pericoli e consumare risorse inutilmente.
Oppure, come i più classici clichè horror, gli amiconi che appena schiattano escono totalmente dalla narrazione e nessuno li nomina o li piange più.
Andando nello specifico degli scontri, oltretutto, mi sono ritrovato diverse volte in situazioni nella realtà impossibili da superare (soprattutto negli scontri con gli umani), cosa che a parer mio stride con la natura semi-realistica che credo il gioco voglia dare in base anche a quello che percepivo giocando il primo capitolo.
Qui ci sono vari scontri dove uccidi o fronteggi grandi schiere di nemici alle quali non sono riuscito a dare un significato narrativo, al contrario di come è stato per TLOU1 per la sezione dell'ospedale per esempio.
Ci sta fare delle sezioni più di gioco che attinenti alla storia, ma in 30 ore ho avuto questa sensazione troppe volte e ho finito per percepirle più come un allungo del gioco e basta o di momenti per "livellare" invece che di divertimento.
Aggiungo, dal punto di vista narrativo, che questo appesantimento e questo regresso rispetto al primo episodio, porta ad accorgersi più facilmente anche di altri difetti "minori" che magari, in un complesso narrativo più avvincente, non si sarebbero notati:
per esempio i dettagli riguardanti l'epidemia, che nel primo episodio erano lasciati molto sullo sfondo ma che comunque erano il motore che generava l'input della trama e che dava un senso generale al percorso dei protagonisti, nel secondo sostanzialmente spariscono, al punto di domandarsi se la storia potrebbe funzionare anche senza funghi e zombie (in larga misura si).
Oppure il fatto che i protagonisti non si facciano problemi a percorrere migliaia di Km mossi solo dallo spirito di vendetta, il tutto in un contesto che suggerirebbe invece di starsene buonini e in gruppi folti, e non andarsene a zonzo per mesi a cercar pericoli e consumare risorse inutilmente.
Oppure, come i più classici clichè horror, gli amiconi che appena schiattano escono totalmente dalla narrazione e nessuno li nomina o li piange più.
Amiconi tipo Jesse, la cui unica utilità è avere lineamenti asiatici ed essere dotato di un pene.
Ero stato vago per non spoilerare :-) comunque mi riferivo a lui e a un altro, che muore ucciso da un "cecchino" (sempre per non spoilerare).
Andando nello specifico degli scontri, oltretutto, mi sono ritrovato diverse volte in situazioni nella realtà impossibili da superare (soprattutto negli scontri con gli umani), cosa che a parer mio stride con la natura semi-realistica che credo il gioco voglia dare in base anche a quello che percepivo giocando il primo capitolo.
Qui ci sono vari scontri dove uccidi o fronteggi grandi schiere di nemici alle quali non sono riuscito a dare un significato narrativo, al contrario di come è stato per TLOU1 per la sezione dell'ospedale per esempio.
Ci sta fare delle sezioni più di gioco che attinenti alla storia, ma in 30 ore ho avuto questa sensazione troppe volte e ho finito per percepirle più come un allungo del gioco e basta o di momenti per "livellare" invece che di divertimento.